Ma la Farmacia Caiazzo di Milano aiutava anche l’Isis?

Ma la Farmacia Caiazzo di Milano aiutava anche l’Isis?

medicine-sequestrate-e1523296220976-324x234 Ma la Farmacia Caiazzo di Milano aiutava anche l'Isis? Cronaca Milano Prima Pagina   E’ di poche ore la notizia di un’ingente truffa sgominata dai Nas e coordinata da diverse Procure della Repubblica, tra cui quella di Milano, che ha portato all’arresto nelle prime ore di lunedì 9 aprile il titolare della Farmacia Caiazzo di Milano Gianpaolo Giammasino ( farmacia già al centro di un’indagine dell’Antimafia) e di un ex maresciallo dei Carabinieri.
I due, insieme ad altri 11 arrestati, erano a capo di un’organizzazione che acquistava, truffando le stesse case produttrici, farmaci a prezzi scontanti a nome delle Aziende Sanitarie pubbliche, ignare, che venivano poi dalla stessa organizzazione rivenduti in mercati paralleli soprattutto all’estero a prezzo pieno. Il giro di affari aveva raggiunto ormai una cifra che si aggira fra i 18 e i 19 milioni di euro annui.
Il titolare della farmacia Caiazzo, sita nell’omonima piazza  di Milano, Gianpaolo Giammasino, è noto alle cronache perchè da anni il suo nome viene associato a Giuseppe Strangio e alla cosca della ‘ntrangheta calabrese di San Luca.
E infatti tramite la Farmacia che venivano acquistati i medicinali, soprattutto quelli più costosi, come quelli indicati per cure oncologiche, virali, e per altre gravi patologie al prezzo calmierato dall’ Agenzia Italiana del Farmaco avvalendonsi di un falso accredito presso l’Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata), gli stessi farmaci poi venivano rivenduti all’estero a persone estranee al mondo della sanità.
L’indagine dell’operazione partita nel 2017 quando a seguito di approfondimenti su acquisti massici di antidolorifici, oppiacei tra cui il Contramal (da qui il nome dell’operazione di Polizia) usato soprattuto dai guerriglieri e combattenti dell’Isis.
Tra le persone coinvolte spicca la figura del “consulente legale” della banda ovvero un ex maresciallo dei Nas, il quale dava consigli all’organizzazione per lo sviluppo di questi traffici, soprattutto su come riuscire a continuare l’acquisto di questi farmaci senza mettere in allarme gli ospedali ignari di “essere” entrati in questo “affare”.

Donatella Magnoni
Sposata, ho 2 figli. Appassionata da sempre di politica, letteratura, storia e Sport. Juventina dalla nascita e per sempre. Altra mia passione è Lombardia che amo da Nord a Sud, da Est a Ovest.

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