Ministro Fedeli. La scuola deve formare uomini, non burattini

Ministro Fedeli. La scuola deve formare uomini, non burattini

valeria-fedeli-324x175 Ministro Fedeli. La scuola deve formare uomini, non burattini Costume e Società Cultura   Non si può tacere sul decreto “Buona scuola” del Governo Gentiloni. Se anche non fosse stata buona, prima si poteva almeno chiamarla scuola. Oggi non è più possibile grazie alle scelte del Ministro dell’Istruzione Fedeli. Non le si contesta il fatto di non essere laureata. Si può essere un ottimo ministro lo stesso. Però, proprio per questo, si dovrebbe avere a cuore l’amore per il sapere,  impegnandosi a trovare soluzioni affinché questo “sapere” sia trasmesso agli studenti, specie quando sono bambini. Già! I figli, bene prezioso cui ogni genitore, da sempre, oltre ad insegnare a camminare, mangiare, usare le posate, nuotare, leggere, insegna la differenza fra il bene e il male, a gioire e a soffrire, a conoscere i propri diritti e i propri doveri, a rispettare gli impegni, a porsi degli obbiettivi, e a raggiungere dei risultati ancor prima di mandarli a scuola. Luogo dove ci si aspetta che tutto questo sia sviluppato, incanalato, curato e valutato, in modo da formare gli uomini e le donne di domani. Però con la “Buona scuola” e con la decisione del Ministro Fedeli di eliminare, per le scuole dell’obbligo, la promozione e  la bocciatura, facendosi bastare la frequenza,  questi figli li mandiamo a scuola solo a scaldare i banchi.

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E’ davvero possibile insegnare a bambini di 6 anni che a scuola devono andare per imparare, fare fatica per migliorarsi, ma che se in un anno non hanno imparato a contare, a leggere e a scrivere bene, perchè non avevano voglia di esercitarsi, non ha importanza perchè tanto basta la frequenza? Non penseranno che i loro compagni che si sono impegnati e che ora leggono e scrivono bene siano in realtà degli sciocchi che si affaticano per ottenere lo stesso risultato di chi non ha mosso un dito, cioè un diploma? Come si può pretendere che bambini e gli adolescenti capiscano che studiare serve a loro e alla loro crescita per il loro futuro? Ma il Ministro Fedeli sa qual è il futuro che razionalmente un bambino immagina per sè stesso? Riuscire ad andare alla festa dell’amica del cuore o agli allenamenti di calcio. Questi sono i suoi progetti. Non certo andare a Stoccolma a ritirare il Nobel per la scienza. La scuola senza obiettivi e riconoscimenti che spronino verso l’ottenimento dei risultati, non è una scuola. E’ adatta a formare individui privi di spirito di iniziativa, omologati all’ ottenere il massimo con il minimo sforzo, senza spirito critico, incapaci di mettersi in gioco e affrontare gli ostacoli. Praticamente dei burattini, tutti uguali, a cui si è inculcato solo ciò interessa a chi tira i fili. Da una scuola così non escono persone che da adulti faranno grande il paese, e neppure semplici e normali persone che lo fanno funzionare ogni giorno.

Le menti libere e pensanti, chi oggi è genitore, chi lo sarà un domani accetteranno questo nuovo sistema o lo boicoteranno? Manderanno a casa il Ministro Fedeli e la sua buona scuola, oppure lasceranno che il paese della cultura diventi il palco di un teatro di burattini? Non lo so, lascio la parola alle considerazioni dei lettori.

Donatella Magnoni
Sposata, ho 2 figli. Appassionata da sempre di politica, letteratura, storia e Sport. Juventina dalla nascita e per sempre. Altra mia passione è Lombardia che amo da Nord a Sud, da Est a Ovest.

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