Sgombero scuola media Colombo. Legalità, decoro e sicurezza in via Pizzigoni?
Con l’avvenuto sgombero dell’ex scuola Colombo di via Pizzigoni e 31 persone con documenti in regola affidate ai servizi sociali del Comune per l’assistenza e a cooperative per l’accoglienza, trasferendosi al Centro aiuto Stazione Centrale di via Ferrante Aporti, o ai centri per senza fissa dimora di via Aldini, Via Sammartini, via Mambroti e via Lombroso, il Comune di Milano ha messo la parola fine al “fino ad oggi tollerato” regno del l’illegalità. Proprio così. Ormai, in quella scuola, nessuno poteva trovare riparo senza pagare il pizzo al Racket delle stanze, e una stanza poteva costare fino a 30 euro alla settimana.
Nella scuola c’era di tutto
In quelle stanze si sono rifugiati non solo extracomunitari senza permesso di soggiorno, ma anche stranieri e italiani regolari rimasti indigenti, spacciatori e delinquenti comuni. Tutti costretti a vivere in questo stabile fatiscente, tra rifiuti ed escrementi a contatto con coperture di amianto mai rimosse. Soddisfatti di questo sgombro più volte richiesto dai cittadini stessi, dal comitato di quartiere e dai rappresentanti di municipio. Alcuni cittadini, raccontano che l’edificio della ex scuola, che fin dal giorno della chiusura perché piena di amianto, è stato subito occupato da extracomunitari, che si accoltellavano, spacciavano, si prostituivano senza timore, mentre i residenti perdevano, giorno per giorno, la possibilità di girare tranquillamente in strada e persino di andare ai giardinetti.
La rabbia dei residenti
“Bisogna dire”, proseguono dei cittadini, “che fino a marzo erano stati autorizzati dallo stesso comune. La nostra speranza è che per queste persone vengano trovate delle soluzioni alternative e che venga impedito a tutti il rientro nella scuola. Suona “stridulo” il ringraziamento, anche se dovuto, a forze dell’ordine, polizia locale , che anche dopo marzo hanno cercato di contenere al minimo questo stato di degrado ed illegalità favorito dalla loro incapacità di gestire questa situazione, ogni giorno in aumento che sta trasformando Milano, per anni additata da tutti la città più europea d’Italia, a capitale delle “favelas” di periferia.”